189.741 migranti soccorsi fino ad oggi in mare al largo di Lampedusa.
815 interventi in mare aperto.
Da 700 a 1000 Militari coinvolti.

Sono i numeri dell’Operazione Mare Nostrum, iniziata nel 2013, ora sostituita con l’operazione Triton, i cui costi, 3 milioni al mese, sono a carico dell’Unione Europea, ma la fatica è tutta Italiana.

L’argomento è di stretta e drammatica attualità e coinvolge tutta Europa.

Eppure troppo spesso, a parere degli autori, il tema “Lampedusa” è affrontato solo sotto l’aspetto politico e istituzionale, dimenticando l’enorme stress a cui i nostri uomini sono sottoposti per portare avanti un compito certamente non facile. Del tema si è occupato nei giorni scorsi un importante quotidiano nazionale dando all’articolo un titolo eloquente: “Migranti, soccorriamo anche i Soccorritori”. L’Autore dell’importante articolo, un vero esperto in materia di soccorso in mare: il Contrammiraglio in pensione Vittorio Alessandro.

“Navi e Motovedette – scrive l’Ammiraglio – depositano di continuo il carico di naufraghi e ripartono appena finito il rifornimento con turni di rotazione relativamente limitati.” Insomma, per i Militari, grande fatica e stress. Non solo fisico.

Il CPO Comitato Promotore dell’Osteopatia ha scelto, grazie ai buoni uffici del Presidente Avv. Maria Teresa Bbergamaschi, di farsi carico del problema cercando di dare una mano per non lasciare soli i Militari, per quello che può essere possibile fare per noi Osteopati e Studenti di Osteopatia.

È nato così il Progetto di Missione a Lampedusa “Osteopatia a Lampedusa: Promozione di Salute per chi salva la Vita”, Progetto ideato e patrocinato dal CPO (Comitato Promotore dell’Osteopatia) rivolto al corpo della Guardia Costiera di Lampedusa impegnato giornalmente al recupero dei dispersi in mare. Ecco che allora appaiono altri numeri per Lampedusa:

Giornate di Missione:  25 (da Novembre 2014 a Settembre 2015)   
Militari Coinvolti (fino ad ora):      126     (15%)
Militari Trattati più di 1 volta          32     
Tutor Osteopati coinvolti               10
Tirocinanti Osteopati coinvolti        18

Il Progetto si è configurato sul periodo di un anno (da Novembre 2014 e durerà fino a Ottobre 2015), mediante dieci incontri di circa tre giorni, a cadenza mensile, che hanno permesso al Gruppo degli Operatori Esperti di Osteopatia di avere un quadro delle problematiche dei Militari. Lo stress dei ripetuti soccorsi, la vita di bordo, la navigazione con ogni tipo di mare, provocano inevitabilmente disagi e problemi di ogni tipo. Ce ne siamo resi conto insieme al Comandante Cannarile che ci ha mostrato le modalità di lavoro dei suoi uomini a bordo delle motovedette. Sono state coinvolte diverse Scuole di Osteopatia in Italia e tra queste S.Os.I., C.R.O.M.O.N. e C.R.E.S.O., tutte aderenti al CPO e a CONFOSTEOPATIA.

Ogni Incontro Operativo prevedeva un breve colloquio per inquadrare il tipo di stress operativo a cui il Militare è stato sottoposto e indagare sulla presenza di dolori, disfunzioni, malessere in generale e perdita di energia o spossatezza. Ma più che fare un resoconto tecnico o scientifico, difficile per molti motivi, con quest’Articolo intendiamo descrivere e condividere le emozioni personali e professionali di questo piccolo ma importante Progetto che ha permesso all’Osteopatia, Professione di Promozione di Salute, Tradizionale, Complementare e Alternativa (così è definita dall’OMS), di rendersi utile e sostenere Benessere e Salute di chi vive giorno e notte ai limiti umani, fisici e psichici.

Quello che accade nelle piccole stanze della Caserma della Guardia Costiera di Lampedusa è davvero “un Miracolo”. E proprio “Miracolo” è stato definito da alcuni dei giovani Militari (Imbarcati, Operativi, Sommozzatori) che hanno avuto modo di sottoporsi alle sedute di intenso e bellissimo lavoro “Osteopatico”! In media, un ogni Missione, Osteopati e Tirocinanti hanno effettuato dai 10 ai 20 trattamenti Osteopatici sui Militari. Ogni incontro, dopo le prime Missioni che sono servite a “conoscerci” (molti non avevano mai sentito parlare di Osteopatia o la consideravano una specie di Fisioterapia o, al contrario, qualcosa di magico come la Pranoterapia) iniziava con i ringraziamenti dei Militari per il nostro lavoro Osteopatico rivolto proprio a loro. E noi, in risposta, ringraziavamo loro per il lavoro che svolgono, spesso soli e poco considerati dall’Italia e dall’Europa. Tutto si è sempre svolto in un clima di simpatia, grande cordialità e reciproco rispetto delle competenze di ciascuno.

Riportiamo alcune delle frasi che sono emerse nei colloqui prima, durante e al termine dei trattamenti:

– mi sono passati effettivamente i dolori (A.V. 27 anni)
– recupero più in fretta, anche se mi capita un nuovo trauma (B.C. 29 anni)
– con voi passo un po’ di ore in modo diverso (C.Z. 32 anni)
– non mi sembra vero che posso occuparmi un po’ di me stesso (P.V. 26 anni)
– mi sento coccolato (R.B. 44 anni)
– mi sento più libero (G.J. 24 anni)
– riesco almeno per un’ora a non pensare e a sciogliere le mie tensioni (A.L. 43 anni)
– è un’iniziativa bella, perchè pensata e rivolta esclusivamente a noi (C.S. 41 anni)
– gli altri Militari, già trattati da voi, ne parlano troppo bene e ho voluto provare anch’io (F.G. 32 anni)
– ora è finita, ma non vedo l’ora che tornate (E.R. 43 anni)

Noi siamo qui, a fare gli Osteopati come se ci trovassimo in Città o nei nostri Studi, ma troviamo “sacri impattati”, “lombari dolenti”, “ginocchia bloccate” e “temporo-mandibolari sofferenti”. E durante i trattamenti ci raccontano di aver passato 28 ore in mare, forza 8, con onde alte 9 metri, come un palazzo di tre piani, seduti in un barcone di legno e gomma con dei sedili a forma di sella, con tutti i muscoli tesi per non cadere e sostenere gli altri vicino, salvare i migranti e cercare di non cadere in mare. Trattiamo i Tessuti, sciogliamo tensioni, aiutiamo a rilassare muscoli e fasce: ma il vero lavoro è profondo. Iniziano con il mostrarci punti precisi sul corpo, dove è presente il dolore fisico, ma poi comprendono che l’Osteopatia lavora su tutto il loro essere (fatto di Corpo, Mente e Spirito), e si lasciano fare tutto quello che serve.

E’ vera Osteopatia quella che con il CPO si mette in pratica a Lampedusa: Osteopatia del Corpo, della Mente e dello Spirito. Osteopatia sulla corazza del Sistema Muscolo-Scheletrico (traumatizzata, colpita, danneggiata, spossata), ma anche sul profondo dell’Animo più intimo e personale (schiacciato, compresso, ferito, in conflitto).

Molti durante la seduta iniziano a raccontare, ci hanno parlato della paura di morire:P.V. Operativo 26 anni, è bloccato con la schiena (tratto lombare) e ha già in corpo due iniezioni di Voltaren e Muscoril fatte dai Medici Militari: “ho avuto davvero paura di morire”. E’ venuto venerdi ed è tornato di nuovo sabato. Abbiamo trattato il rachide, i diaframmi, gli psoas, le cicatrici: ma il suo problema è la frammentazione che ha vissuto e ora: “mi sento come spezzato”.

Ci ha detto: “Io ero uno di quelli che diceva: “Ma che cosa vengono a fare gli Immigrati qui?” Ma ora li ho visti, li ho visti morire… non dico più così, dobbiamo aiutarli, speriamo che i politici trovino una soluzione, ma intanto noi dobbiamo aiutarli”. E ancora: “Non posso e non voglio nemmeno lamentarmi io: loro stanno giorni interi senza mangiare e senza bere, su quel mare traditore”.

Ci hanno parlato del senso di rabbia ma anche della gratitudine, della gratificazione che provano: R.B. Operativo di 44 anni, che lavora da 18 anni a Lampedusa ci ha detto: “tutti si ricordano di noi, dei migranti e di Lampedusa solo quando c’è qualche casino in Televisione: ma noi, qui, siamo in mare tutti i giorni. Siamo la frontiera d’Italia e d’Europa”. E’ la pura verità.

Ci hanno parlato del senso d’impotenza: V.L. Operativo di 41 anni ci ha detto: “arriva una telefonata dalla Patria (il suo telefono aveva appena squillato…) e noi, che oggi siamo in riposo, dobbiamo partire ed andare a farci giorni e notti in mare… e ci andiamo, perchè è giusto e ci dobbiamo andare e li dobbiamo aiutare, certo che serve… ma a che serve, se non si fa qualcosa di politico…: più vicini alla Libia li andiamo a prendere, più noi soffriamo e rischiamo, più però riusciamo a salvarne, quindi va bene… ma poi, più gli scafisti ne mettono in mare…”

E cercano di far sembrare normale quello che normale non è, e non sarà mai: quello che è assurdo e inumano. Molti di loro mostrano una corazza da uomini forti, che apparentemente li difende dal dolore e dalla rabbia. Non sono solo affaticati, sono prostrati da quello che hanno dovuto vedere, dall’impotenza di chi sa che, anche se si adoperano fino allo stremo per salvare una vita… domani torna tutto come prima (accade da anni e va peggiorando)…, dalla rabbia di chi sa che non può fare niente se non obbedire, dal senso di colpa per non essere riusciti a salvarla, quella vita, raccolta poi dai sommozzatori nel fondo del mare. La nostra impressione (da Osteopati) è che questa corazza che si sono costruiti addosso, sia una falsa protezione che oggi li aiuta a “resistere”, ma un domani potrà essere causa e concausa di molti blocchi somato-emozionali, distonie neuro-vegetative con manifestazioni possibili sul corpo e sulla psiche.

E sul loro corpo abbiamo sentito tanto dolore, rabbia, senso di colpa, senso d’impotenza, tristezza, stanchezza, voglia di essere altrove… ancora più che contratture, infiammazioni, listesi, periartriti. Diaframmi, Bilancieri, Torace, Cuore, Fegato, Vago, Cranio, CV4, Seni Venosi, Sistema Fasciale: l’approccio Massimalista (che agisce in modo generale, sulle capacità di compenso) si è rivelato più prezioso e necessario o comunque preparatorio ad ogni approccio Minimalista (che agisce in modo specifico, sull’area in disfunzione).

Abbiamo scoperto, lì, con loro sdraiati sui nostri lettini, che l’Osteopatia sa cosa fare per loro.

Che è davvero la cosa giusta per loro.

Una delle cose giuste.

E’ davvero preziosa questa possibilità che l’Avv. Maria Teresa Bergamaschi (attuale Presidente del CPO) ha reso possibile: portare l’Osteopatia in mezzo a chi salva la vita. È pura Osteopatia, quella che si fa a Lampedusa, proprio quella di cui parlava il Fondatore dell’Osteopatia Andrew Taylor Still D.O. quando diceva ai suoi discepoli in punto di morte “Mantienila pura…!”, che si affianca alle diagnosi mediche, alle cure farmacologiche, alla riabilitazione… ma non ha niente a che fare con queste: è complementare alle Professioni Sanitarie perché è “Promotrice di Salute e di Benessere”.

Fino ad ora, tutti i Militari sottoposti ai trattamenti Osteopatici, dal primo all’ultimo, si sono detti sodisfatti dell’iniziativa e ne hanno auspicato il proseguimento anche nei mesi a venire.

Noi, come CPO Comitato Promotore dell’Osteopatia e come Osteopati, ne siamo felici e stiamo cercando di riattivare il Progetto “Osteopatia a Lampedusa” chiedendo aiuto agli Osteopati e alle Scuole di Osteopatia d’Italia, per attivare un Servizio di Osteopatia mensile, gratuito e regolare presso la Guardia Costiera di Lampedusa, anche oltre la scadenza di Ottobre 2015.

A questo proposito, ricordiamo che il Progetto “Osteopatia a Lampedusa” (gratuito per i Militari che operano a Lampedusa), è totalmente autofinanziato dal CPO, dalle Scuole di Osteopatia che aderiscono e dagli Osteopati e i Tirocinanti che operano a Lampedusa (necessariamente di sesso maschile), che si fanno carico interamente delle spese di viaggio e vitto, ricevendo quado possibile alloggio presso le strutture della Caserma in Lampedusa (vicino l’Aeroporto).

Il Progetto “Osteopatia a Lampedusa” è seguito da Marco Forlani D.O., in qualità di Responsabile Progetto Formativo: è in atto un programma di raccolta dati per analizzare l’impatto dell’Osteopatia nella promozione della salute del personale che opera continuativamente in situazioni di emergenza.

Da quanto rilevato in questa prima fase sperimentale del Progetto “Osteopatia a Lampedusa: Promozione di Salute per chi salva la Vita”, è possibile ritenere che il Trattamento Manipolativo Osteopatico OMT possa svolgere un ruolo Socio-Economico di notevole interesse per la Guardia Costiera di Lampedusa, anche semplicemente velocizzando il recupero post-traumatico e riducendo le giornate di inattività e assenza dal lavoro, a causa del dolore e delle disfunzioni.

Un ringraziamento speciale va al Capitano Cannarile, che assieme alla Dott.ssa Maria Teresa Bergamaschi e a Marco Forlani D.O. hanno reso possibile questa iniziativa, a tutti i Militari del Corpo della Guardia Costiera di Lampedusa, a tutti gli Osteopati e Tirocinanti che si sono lasciati coinvolgere e a tutta la popolazione di Lampedusa, che si è sempre dimostrata buona, ospitale, accogliente ed espansiva.

A cura di: Andrea Rizza, Marco Forlani, Paola Sommaiuolo, Giusva Gregori, Paolo Zavarella

Per info: info@airop.it